Codice: 2023AR_US123
Tutte storie di maschi bianchi morti? Studiare l'antico nell'epoca della Cancel culture.
Area Umanistico-sociale: DISUM
Tutor universitario: Alice Borgna
Docenti: Alice Borgna
Sede di svolgimento:
Alessandria, Novara, Vercelli
Descrizione:
Cosa sta succedendo negli Stati Uniti?
Stanno cancellando tutto, buttando giù le statue, bruciando i libri, eliminando fiabe, licenziando i professori universitari non allineati e crocifiggendo chi sbaglia i pronomi? Non si può più dire niente?
Difficile, da questo lato dell’oceano, orientarsi. Soprattutto è complesso, molto complesso valutare quei bocconi di notizie che i media carpiscono dagli Stati Uniti con l’unico scopo di placare per mezz’ora l’appetito vorace dei social, sempre alla ricerca di nuove cose da commentare, per cui scandalizzarsi, sconvolgersi, fare petizioni, battute ironiche e meme, un tritacarne in cui posizioni pro o contro, credulità e debunking, serietà e ironia diventano spesso un unico, nauseabondo, pastone.
Tra notizie in grado di accendere velocemente e bene la polemica social del giorno, posto d’onore spetta agli episodi di Cancel Culture. L’etichetta indica, in senso spregiativo, il fenomeno per cui gruppi ultra-progressisti si scagliano contro persone o testi che sentono come offensivi verso persone di colore, minoranze etniche, donne o esponenti della galassia LGBTQIA+. Parte integrante del fenomeno è poi la sproporzione percepita tra l’entità dell’offesa e la punizione richiesta, ovvero la cancellation: l’eliminazione dallo spazio pubblico reale e virtuale. Di conseguenza, quando si legge che qualcuno o qualcosa è finito nel mirino della Cancel Culture, di solito si sottintende che l’accusato sia vittima innocente di una censura irrazionale che non vuole sentir parlare di contesti.
Particolare sdegno suscitano poi i casi che vedono contrapposti, da un lato, le truppe della Cancel Culture e, dall’altro, chi non può più difendersi: autori morti da secoli, favole e tradizioni che cadono sotto i tweet e le petizioni dei woke (all’erta, svegli dopo secoli di oppressione), gruppo dipinto come massa senza testa perennemente offesi, perennemente feriti, perennemente traumatizzati, perennemente oppressi. Li chiamano, anche qui in senso spregiativo, la snowflake generation, la generazione fragile come un fiocco di neve, a cui non si può più dire nulla, altrimenti si scioglie.
In questo ambito, notevole interesse sta suscitando on-line la discussione che riguarda i Classics, l’antichità greco-latina, sentita come ultima preda del vittimismo armato della Cancel Culture, la quale agiterebbe le sue spugne contro quelle storie di maschi bianchi morti, colpevoli non solo di rappresentare un concentrato velenoso di violenza, schiavitù, misoginia e razzismo, ma soprattutto di essere state celebrate da secoli di cultura dominante bianca come le vette più alte mai raggiunte dall’intelletto umano.
In realtà il discorso è molto più complesso e vale la pena analizzarlo insieme, proprio, agli studenti di oggi.
Stanno cancellando tutto, buttando giù le statue, bruciando i libri, eliminando fiabe, licenziando i professori universitari non allineati e crocifiggendo chi sbaglia i pronomi? Non si può più dire niente?
Difficile, da questo lato dell’oceano, orientarsi. Soprattutto è complesso, molto complesso valutare quei bocconi di notizie che i media carpiscono dagli Stati Uniti con l’unico scopo di placare per mezz’ora l’appetito vorace dei social, sempre alla ricerca di nuove cose da commentare, per cui scandalizzarsi, sconvolgersi, fare petizioni, battute ironiche e meme, un tritacarne in cui posizioni pro o contro, credulità e debunking, serietà e ironia diventano spesso un unico, nauseabondo, pastone.
Tra notizie in grado di accendere velocemente e bene la polemica social del giorno, posto d’onore spetta agli episodi di Cancel Culture. L’etichetta indica, in senso spregiativo, il fenomeno per cui gruppi ultra-progressisti si scagliano contro persone o testi che sentono come offensivi verso persone di colore, minoranze etniche, donne o esponenti della galassia LGBTQIA+. Parte integrante del fenomeno è poi la sproporzione percepita tra l’entità dell’offesa e la punizione richiesta, ovvero la cancellation: l’eliminazione dallo spazio pubblico reale e virtuale. Di conseguenza, quando si legge che qualcuno o qualcosa è finito nel mirino della Cancel Culture, di solito si sottintende che l’accusato sia vittima innocente di una censura irrazionale che non vuole sentir parlare di contesti.
Particolare sdegno suscitano poi i casi che vedono contrapposti, da un lato, le truppe della Cancel Culture e, dall’altro, chi non può più difendersi: autori morti da secoli, favole e tradizioni che cadono sotto i tweet e le petizioni dei woke (all’erta, svegli dopo secoli di oppressione), gruppo dipinto come massa senza testa perennemente offesi, perennemente feriti, perennemente traumatizzati, perennemente oppressi. Li chiamano, anche qui in senso spregiativo, la snowflake generation, la generazione fragile come un fiocco di neve, a cui non si può più dire nulla, altrimenti si scioglie.
In questo ambito, notevole interesse sta suscitando on-line la discussione che riguarda i Classics, l’antichità greco-latina, sentita come ultima preda del vittimismo armato della Cancel Culture, la quale agiterebbe le sue spugne contro quelle storie di maschi bianchi morti, colpevoli non solo di rappresentare un concentrato velenoso di violenza, schiavitù, misoginia e razzismo, ma soprattutto di essere state celebrate da secoli di cultura dominante bianca come le vette più alte mai raggiunte dall’intelletto umano.
In realtà il discorso è molto più complesso e vale la pena analizzarlo insieme, proprio, agli studenti di oggi.
Obiettivo del percorso formativo:
Rendere gli studenti maggiormente consapevoli di un tema di attualità. Mostrare loro i meccanismi della comunicazione sui social, che spesso agiscono a distorcere la verità.
Prerequisiti richiesti dal percorso:
Classi che studiano latino, indipendentemente dal numero di ore settimanali.
Manifesta interesse:
Fine manifestazione interesse il 18/02/2024
Per candidarsi è necessario registrarsi
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Leggi la guidaModalità di erogazione:
in presenza
Durata dell'attività:
2 ore
Rivolto a:
Liceo Classico
Liceo Scienze Umane
Liceo Scientifico
Liceo Scienze Umane
Liceo Scientifico
Classi ammesse:
Scuola secondaria di secondo grado:
III, IV, V
III, IV, V
Calendario dell'attività:
Lezione che potrà essere tenuta su richiesta della scuola alla docente.
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