Codice: 2023AR_US157
Kafka oggi. A cento anni dalla morte
Area Umanistico-sociale: DISUM
Tutor universitario: Elena Giovannini
Docenti: Elena Giovannini, MATTEO POLLONE, Stefania Sini, Marcella TRAMBAIOLI
Sede di svolgimento:
Vercelli
Piccolo Studio
Descrizione:
L’iniziativa, organizzata dal Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università del Piemonte Orientale in collaborazione con l’Assessorato all’Istruzione, all’Università, ai Rapporti con Enti Culturali e al Turismo della Città di Vercelli, intende celebrare la vita e l’opera di uno dei massimi autori di lingua tedesca nel centenario della sua morte.
Franz Kafka nasce a Praga nel 1883, in una famiglia della borghesia ebraica. Impiegato in una società assicurativa, trascorre le notti dedicandosi alla sua più grande passione: la scrittura. Nelle sue opere, Kafka dà espressione a un disagio individuale che si rivela metafora di un’inquietudine epocale dal carattere quasi profetico. Nascono così testi universalmente noti quali La Metamorfosi, La Condanna, Il Processo o Il Castello, nei quali si cristallizzano i temi della colpa, della scrittura, dei rapporti famigliari, dell’ebraismo, dell’incomunicabilità e della pienezza della vita, tutti in grado di stimolare la riflessione e di suscitare emozioni anche nel lettore contemporaneo. Kafka muore di tubercolosi nel 1924, dopo aver chiesto all’amico e letterato Max Brod di bruciare le sue opere. Fortunatamente questo desiderio non viene esaudito e gli scritti di Kafka, pubblicati quasi tutti postumi, sono diventati parte integrante di un patrimonio artistico-culturale che travalica i confini dei paesi di lingua tedesca. Il successo presso il grande pubblico è oggi immutato ed è testimoniato dal frequente (ab)uso nei media dell’aggettivo ‘kafkiano’, così come dal viso spigoloso e dalla figura esile dell’autore che sono diventati una sorta di icona pop, protagonisti anche nel cinema, nelle arti visive e nel merchandising.
Il centenario della morte è, quindi, la giusta occasione per organizzare a Vercelli un’iniziativa su Kafka che si colloca idealmente nella fitta rete di eventi europei finalizzati a celebrare l’autore, ad accendere la curiosità e a stimolare il dibattito anche al di fuori della cerchia accademica.
L’incontro si terrà la mattina del 13 marzo 2024 al Piccolo Studio (S. Andrea, Vercelli), durerà circa quattro ore (h. 9.00-13.00) e avrà uno spiccato carattere interdisciplinare, poiché cinque docenti dell’Università del Piemonte Orientale presenteranno a un pubblico di non specialisti le peculiarità del lascito letterario di Kafka in un’ottica contemporanea tesa ad evidenziare la grande attualità di questo autore. L’iniziativa si rivolge, pertanto, all’intera cittadinanza con particolare riguardo agli studenti delle scuole secondarie di secondo grado di ogni indirizzo, anche in prospettiva dell’Esame di Stato e dell’elaborazione di percorsi didattici multidisciplinari. L’incontro sarà a costo zero per ciò che concerne i relatori, in quanto tutti i docenti universitari coinvolti afferiscono all’Università del Piemonte Orientale e svolgeranno questa attività nell’ambito della Terza missione.
Dopo una breve introduzione allo scrittore e alla sua opera, necessaria per fornire gli strumenti di base per orientarsi nella vita e nei testi di Kafka, i relatori esploreranno cinque ambiti artistici e letterari differenti, in un percorso originale e variegato:
- Mattia Di Taranto: Kafka e l’ebraismo occidentale
Il primo intervento sarà dedicato a offrire alcune informazioni di base che permettano di apprezzare il profondo e problematico legame di Kafka con la tradizione culturale e religiosa ebraica: dai ricordi famigliari al fatale incontro con il teatro di lingua yiddish, dalla scoperta del mondo chassidico agli echi cabbalistici sparsi nei suoi scritti fino al complesso rapporto con il movimento sionista. La relazione includerà anche notizie circa la ricezione dell’opera kafkiana nella cultura israeliana grazie alla fondamentale mediazione di traduttori come Yitzhak Shenhar, di studiosi come Shimon Sandbank oltreché, naturalmente, dell’editore Salman Schocken.
- Matteo Pollone: Kafka e il cinema
Come è facile immaginare, il cinema ha attinto a piene mani dall’opera e, più in generale, dalla figura di Franz Kafka: sono stati adattati racconti e romanzi, e film biografici hanno talvolta raccontato la sua vita e in altre occasioni trasformato lo scrittore in un personaggio di fantasia, magari per vederlo alle prese con una trama poliziesca (Kafka, Steven Soderbergh, 1991) o mèlo (Los Amores de Kafka, Beda Docampo Feijóo, 1988). Non è stato, per ovvi motivi, il cinema classico a rivolgersi allo scrittore praghese, bensì quello della stagione della modernità: da Orson Welles a Raúl Ruiz, da Straub e Huillet a Michael Haneke, a Lorenza Mazzetti ad Aleksei Balabanov, da Jan Němec a Zbigniew Rybczyński, molti sono gli autori che si sono serviti di Kafka in una fase di ripensamento dei codici formali e narrativi della settima arte.
- Elena Giovannini: Metamorfosi di “La Metamorfosi”: il graphic novel
Questo contributo si incentrerà su Kafka all’insegna della multimodalità e amplierà la prospettiva al comic. I numerosi disegni dell’autore a corredo delle sue riflessioni scritte costituiscono un primo ponte fra parola e immagine che il graphic novel recupera e sviluppa. Sull’esempio di La Metamorfosi si esaminerà come un testo letterario può essere ‘tradotto’ nel linguaggio del fumetto, evidenziando i necessari processi di selezione e interpretazione che portano il racconto kafkiano a diventare un’opera nuova e con un grande potenziale di attrazione per un ampio pubblico.
- Marcella Trambaioli: Echi kafkiani nella narrativa di Carmen Martín Gaite
I testi di Kafka possono superare confini non solo artistici, ma anche geografici, come illustrerà questo intervento incentrato sulla letteratura spagnola. Essa coltiva l'assurdo e il grottesco in quasi tutte le epoche e non avrebbe certo bisogno di un modello paradigmatico come quello kafkiano; tuttavia, nel XX secolo ci sono alcuni scrittori che lasciano trasparire evidenti echi dello stesso e, tra questi, il caso più rilevante è quello dell'autrice del Balneario e de El cuarto de atrás.
- Stefania Irene Sini, Storie perturbanti e fantastiche: “Il babbo di Kafka” di Tommaso Landolfi
Da ultimo si approderà in Italia, paese in cui Kafka si è recato diverse volte, poiché nella nostra letteratura del Novecento sono diverse le voci che hanno recepito e assimilato l'eredità narrativa kafkiana. Si mostrerà che una delle più interessanti è quella di Tommaso Landolfi (1908-1979), autore di opere fantastiche e surreali, nelle quali molteplici immagini e situazioni richiamano, sia pure intrecciate a diverse altre fonti letterarie e sulla base di una solida autonomia creativa, la fondamentale lezione dello scrittore praghese. Ne è un valido esempio il racconto Il babbo di Kafka, in cui il dialogo tra i due autori è flagrantemente esplicito e ricco di sollecitazioni ironiche e stratificazioni intertestuali.
Al termine dei singoli interventi sono previsti momenti di discussione con il pubblico per approfondire le tematiche affrontate e confrontarsi sugli aspetti di maggiore interesse.
Franz Kafka nasce a Praga nel 1883, in una famiglia della borghesia ebraica. Impiegato in una società assicurativa, trascorre le notti dedicandosi alla sua più grande passione: la scrittura. Nelle sue opere, Kafka dà espressione a un disagio individuale che si rivela metafora di un’inquietudine epocale dal carattere quasi profetico. Nascono così testi universalmente noti quali La Metamorfosi, La Condanna, Il Processo o Il Castello, nei quali si cristallizzano i temi della colpa, della scrittura, dei rapporti famigliari, dell’ebraismo, dell’incomunicabilità e della pienezza della vita, tutti in grado di stimolare la riflessione e di suscitare emozioni anche nel lettore contemporaneo. Kafka muore di tubercolosi nel 1924, dopo aver chiesto all’amico e letterato Max Brod di bruciare le sue opere. Fortunatamente questo desiderio non viene esaudito e gli scritti di Kafka, pubblicati quasi tutti postumi, sono diventati parte integrante di un patrimonio artistico-culturale che travalica i confini dei paesi di lingua tedesca. Il successo presso il grande pubblico è oggi immutato ed è testimoniato dal frequente (ab)uso nei media dell’aggettivo ‘kafkiano’, così come dal viso spigoloso e dalla figura esile dell’autore che sono diventati una sorta di icona pop, protagonisti anche nel cinema, nelle arti visive e nel merchandising.
Il centenario della morte è, quindi, la giusta occasione per organizzare a Vercelli un’iniziativa su Kafka che si colloca idealmente nella fitta rete di eventi europei finalizzati a celebrare l’autore, ad accendere la curiosità e a stimolare il dibattito anche al di fuori della cerchia accademica.
L’incontro si terrà la mattina del 13 marzo 2024 al Piccolo Studio (S. Andrea, Vercelli), durerà circa quattro ore (h. 9.00-13.00) e avrà uno spiccato carattere interdisciplinare, poiché cinque docenti dell’Università del Piemonte Orientale presenteranno a un pubblico di non specialisti le peculiarità del lascito letterario di Kafka in un’ottica contemporanea tesa ad evidenziare la grande attualità di questo autore. L’iniziativa si rivolge, pertanto, all’intera cittadinanza con particolare riguardo agli studenti delle scuole secondarie di secondo grado di ogni indirizzo, anche in prospettiva dell’Esame di Stato e dell’elaborazione di percorsi didattici multidisciplinari. L’incontro sarà a costo zero per ciò che concerne i relatori, in quanto tutti i docenti universitari coinvolti afferiscono all’Università del Piemonte Orientale e svolgeranno questa attività nell’ambito della Terza missione.
Dopo una breve introduzione allo scrittore e alla sua opera, necessaria per fornire gli strumenti di base per orientarsi nella vita e nei testi di Kafka, i relatori esploreranno cinque ambiti artistici e letterari differenti, in un percorso originale e variegato:
- Mattia Di Taranto: Kafka e l’ebraismo occidentale
Il primo intervento sarà dedicato a offrire alcune informazioni di base che permettano di apprezzare il profondo e problematico legame di Kafka con la tradizione culturale e religiosa ebraica: dai ricordi famigliari al fatale incontro con il teatro di lingua yiddish, dalla scoperta del mondo chassidico agli echi cabbalistici sparsi nei suoi scritti fino al complesso rapporto con il movimento sionista. La relazione includerà anche notizie circa la ricezione dell’opera kafkiana nella cultura israeliana grazie alla fondamentale mediazione di traduttori come Yitzhak Shenhar, di studiosi come Shimon Sandbank oltreché, naturalmente, dell’editore Salman Schocken.
- Matteo Pollone: Kafka e il cinema
Come è facile immaginare, il cinema ha attinto a piene mani dall’opera e, più in generale, dalla figura di Franz Kafka: sono stati adattati racconti e romanzi, e film biografici hanno talvolta raccontato la sua vita e in altre occasioni trasformato lo scrittore in un personaggio di fantasia, magari per vederlo alle prese con una trama poliziesca (Kafka, Steven Soderbergh, 1991) o mèlo (Los Amores de Kafka, Beda Docampo Feijóo, 1988). Non è stato, per ovvi motivi, il cinema classico a rivolgersi allo scrittore praghese, bensì quello della stagione della modernità: da Orson Welles a Raúl Ruiz, da Straub e Huillet a Michael Haneke, a Lorenza Mazzetti ad Aleksei Balabanov, da Jan Němec a Zbigniew Rybczyński, molti sono gli autori che si sono serviti di Kafka in una fase di ripensamento dei codici formali e narrativi della settima arte.
- Elena Giovannini: Metamorfosi di “La Metamorfosi”: il graphic novel
Questo contributo si incentrerà su Kafka all’insegna della multimodalità e amplierà la prospettiva al comic. I numerosi disegni dell’autore a corredo delle sue riflessioni scritte costituiscono un primo ponte fra parola e immagine che il graphic novel recupera e sviluppa. Sull’esempio di La Metamorfosi si esaminerà come un testo letterario può essere ‘tradotto’ nel linguaggio del fumetto, evidenziando i necessari processi di selezione e interpretazione che portano il racconto kafkiano a diventare un’opera nuova e con un grande potenziale di attrazione per un ampio pubblico.
- Marcella Trambaioli: Echi kafkiani nella narrativa di Carmen Martín Gaite
I testi di Kafka possono superare confini non solo artistici, ma anche geografici, come illustrerà questo intervento incentrato sulla letteratura spagnola. Essa coltiva l'assurdo e il grottesco in quasi tutte le epoche e non avrebbe certo bisogno di un modello paradigmatico come quello kafkiano; tuttavia, nel XX secolo ci sono alcuni scrittori che lasciano trasparire evidenti echi dello stesso e, tra questi, il caso più rilevante è quello dell'autrice del Balneario e de El cuarto de atrás.
- Stefania Irene Sini, Storie perturbanti e fantastiche: “Il babbo di Kafka” di Tommaso Landolfi
Da ultimo si approderà in Italia, paese in cui Kafka si è recato diverse volte, poiché nella nostra letteratura del Novecento sono diverse le voci che hanno recepito e assimilato l'eredità narrativa kafkiana. Si mostrerà che una delle più interessanti è quella di Tommaso Landolfi (1908-1979), autore di opere fantastiche e surreali, nelle quali molteplici immagini e situazioni richiamano, sia pure intrecciate a diverse altre fonti letterarie e sulla base di una solida autonomia creativa, la fondamentale lezione dello scrittore praghese. Ne è un valido esempio il racconto Il babbo di Kafka, in cui il dialogo tra i due autori è flagrantemente esplicito e ricco di sollecitazioni ironiche e stratificazioni intertestuali.
Al termine dei singoli interventi sono previsti momenti di discussione con il pubblico per approfondire le tematiche affrontate e confrontarsi sugli aspetti di maggiore interesse.
Obiettivo del percorso formativo:
L’obiettivo che si pone questa iniziativa è, dunque, non solo quello di celebrare uno dei massimi scrittori europei del XX secolo, ma soprattutto di offrire gli strumenti per accostarsi all’opera di Kafka da prospettive meno usuali, di sviluppare conoscenze e competenze critiche in tutti gli ambiti toccati dai relatori e, non da ultimo, di sollecitare la curiosità nei confronti di uno scrittore ancora in grado di avvincere il pubblico contemporaneo.
Prerequisiti richiesti dal percorso:
Nessun prerequisito richiesto dal percorso
Manifesta interesse:
Fine manifestazione interesse il 06/03/2024
Per candidarsi è necessario registrarsi
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Leggi la guidaModalità di erogazione:
in presenza
Durata dell'attività:
4 ore
Rivolto a:
Classi ammesse:
Scuola secondaria di secondo grado:
I, II, III, IV, V
I, II, III, IV, V
Calendario dell'attività:
13 marzo 2024
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